Pergamene sciolte dell’Archivio notarile di Sondrio.

Indice dell’immagini


La pubblicazione delle riproduzioni fotografiche dei documenti è stata autorizzata dall’Archivio di Stato di Sondrio, autorizzazione prot. 471, rilasciata il 23 aprile 2012.

La riproduzione delle immagini è vietata; ogni utilizzo non autorizzato è perseguibile penalmente.

1L’home page del Sistema Informativo degli Archivi di Stato (SIAS).Fig. 1
2Frontespizio dell’Elenco degli estratti istromentarii rimessi dall’imperiale regia Pretura di Bormio, predisposto nel 1833 presso l’Archivio notarile di Sondrio su sollecitazione della Corte d’appello di Milano (ASSo, AN, Amministrazione dell'Archivio, s. n.).Fig. 2
3Perg. n. 32 (verso). L’osservazione del dorso evidenzia che la scrittura è una di quelle versate dalla Pretura di Bormio, nel 1833. Il piccolo numero scritto in nero, posto in basso –al di sotto del regesto di mano del rogatario e dell’annotazione relativa al suo compenso–, rimanda al citato Elenco degli estratti istromentarii.Fig. 3
4Perg. n. 32 (recto). Al recto, il numero romano vergato nel margine inferiore rimanda alla sequenza cronologica di documenti rogati dal notaio Giacomo fu Antonio Fogliani di Bormio. Anche l’indicazione dell’anno, vergata al verso alla sinistra della nota di compenso, è da riferire a questa fase (cfr. la figura precedente).Fig. 4
5Perg. n. 38. L’etichetta documenta che la membrana era conservata in sedicesima posizione all’interno della cartella n. 6, nel versamento del 1950. L’osservazione del dorso rivela, anche in questo caso, la provenienza dalla Pretura di Bormio: si noti il piccolo numero sotto al regesto del rogatario e alla nota di compenso. Seguì il riordinamento per notaio: inferiormente alla segnatura bormiese, viene indicato il nome del professionista (Marioli Lazzaro) e la data cronica del documento (1484); mentre al recto è vergato il numero d’ordine assegnato nella sequenza dei documenti rogati dal professionista (seconda posizione).Fig. 5
6Pergamene sciolte dell’Archivio notarile di Sondrio: descrizione diacronica.Fig. 6
7Pergamene sciolte dell'Archivio notarile di Sondrio: descrizione sincronica.Fig. 7
8Perg. n. 326: Antifonario dell’ufficio, sec. XI, reimpiegato da Romano Giovanni Battista fu Gottardo – Bormio (vol. 1929, 1584–1586). Si tratta dell’unità archivistica (frammento di codice) più antica conservata tra le pergamene sciolte.Fig. 8
9Perg. n. 812. Memoria della consacrazione della chiesa di Santa Eufemia di Teglio. Questa scrittura –destinata ad una conservazione esposta– si presenta in forma di rielaborazione narrativa, realizzata nel XV secolo. La sua edizione è presente all’interno del Codice diplomatico della Lombardia medievale, al n. 1 delle carte di quella chiesa.Fig. 9
10Perg. n. 485. Particolare del piatto anteriore del primo protocollo del notaio di Bormio Simone Sermondi, relativo agli anni 1559–1567 (vol. 1386). Centralmente, entro a uno scudo verde sorretto da due putti, spicca l’emblema gentilizio dei Sermondi, mentre l’intestazione risente di modelli grafici oltralpini. I decori, realizzati a pennello, rendono la coperta assimilabile a quelle scritture usualmente definite come ‘esposte’.Fig. 10
11Perg. n. 799. Un bifolio tratto dagli statuti della comunità di Bormio e reimpiegato come coperta di un quaternus imbreviaturarum. È chiaramente intuibile la modalità di riuso, con il bifolio doppiato e la pagina a destra, erasa e scurita per l’usura, posta esternamente.Fig. 11
12Perg. 770. Bifolio di quaternus receptorum del comune di Chiavenna. Se ne servì il notaio Pietro Nasali fu Giovanni, di Chiavenna, per il suo quaternus professionale relativo al 1470.Fig. 12
13Perg. n. 667. Tabula evangelii, utilizzata probabilmente come braghetta nella legatura di un protocollo di Marioli Lazzaro fu Gervaso – Bormio (vol. 250, 1484–1485). Si tratta di un raro pezzo di natura privata e devozionale.Fig. 13
14Perg. n. 45. Sul piatto anteriore del quaternus attribuito al Bormiese Giuseppe Sermondi, appaiono vistosamente le annotazioni dei conservatori dell’Archivio notarile dipartimentale. Si noti la piccola etichetta adesiva sul piatto posteriore: indica che la membrana apparteneva già al nucleo costitutivo della raccolta e che fu una delle prime ad essere staccate (dal vol. 955 relativo agli anni 1534–1539).Fig. 14
15Funzioni delle membrane e cronologia: analisi della ‘stratigrafia’ delle unità archivistiche.Fig. 15
16Perg. n. 1. Sulla stessa membrana sono conservate due unità documentarie rogate in data 1254 febbraio 1, Teglio, da Iohannes de Cerveno de Tilio, fq. Mayfredi, notarius: a. Dotis, b. Pactum de non petendo seu de non acquirendo. Si tratta delle più antiche unità documentarie conservate in originale. Cfr. anche la fig. 23 per la visualizzazione della scheda descrittiva, con l’articolazione in sottounità.Fig. 16
17Perg. nn. 892893 recto. Frammenti provenienti da una stessa unità documentaria.Fig. 17
18Perg. n. 892893 verso. Frammenti provenienti da una stessa unità documentaria.Fig. 18
19Pergg. nn. 501515. Particolarmente impegnativo è stata la ricostruzione virtuale di una unità documentaria nel caso in cui la scrittura di fase I fosse stata ritagliata in piccoli lacerti con funzione di braghette.Fig. 19
20Perg. n. 865 recto. Si tratta della quarta pecia di una investitura episcopi Comensis per legale et condicionale feudum et iuramentum. Sono conservate altre due peciae del medesimo documento che funsero da coperte per altri quaterni imbreviaturaum di Giovanni Antonio Quadrio junior.Fig. 20
21Perg. n. 865 verso. Si tratta della quarta pecia di una investitura episcopi Comensis per legale et condicionale feudum et iuramentum. Sono conservate altre due peciae del medesimo documento che funsero da coperte ad altri quaterni imbreviaturaum di Giovanni Antonio Quadrio junior.Fig. 21
22Perg. n. 334 Bifolio di un antifonario dell'Ufficio. Altri frammenti smembrati dallo stesso codice si trovano attualmente conservati presso l'archivio della parrocchia di Sondrio.Fig. 22
23Scheda descrittiva della perg. n. 1 nel SIAS. In basso, nella voce “sottolivelli”, si nota l’articolazione in due sottounità corrispondenti alle due unità documentarie. Clicca sulla foto per vederla ingrandita.Fig. 23
24Il caricamento di un lemma nell’indice onomastico. Clicca sulla foto per vederla ingrandita.Fig. 24
25Scheda descrittiva della perg. n. 396 nel SIAS. In basso, nel campo note, si legge la descrizione del doppio riuso, corredata dalla trascrizione delle antiche intestazioni. Clicca sulla foto per vederla ingrandita.Fig. 25
26Nella scheda descritiva della perg. 22, la descrizione delle miniature occupa una parte di rilievo. Fig. 26
27Rappresentazione ad albero delle schede descrittive nel SIAS. Clicca sulla foto per vederla ingrandita.Fig. 27

precedente precedente | torna sutorna su | successivo successivo