Divenire comunità.
PARTE QUINTA – L’INTEGRAZIONE TERRITORIALE E I RAPPORTI CON LO STATO: DALLE FAZIONI ALLE COMUNITÀ DI COMUNI

I. Le fazioni: dai seguiti personali al protagonismo comunitario

  1. La concezione dello spazio politico locale: dai seguiti dei capi–parte al sistema di comunità
  2. Le fazioni come nebulose di individui (XIII secolo)
  3. Il coinvolgimento dei comuni rurali (fine del XIII–inizi del XIV secolo)
  4. La costruzione della compatibilità fra signori, nobili e comuni nelle fazioni (XIV–inizi del XV secolo)
  5. L’affermarsi della matrice comunitaria
  6. Parentele aristocratiche e comuni nelle fazioni del XV secolo: cerimoniali politici e di pacificazione
  7. La territorializzazione delle fazioni.
  8. La genesi di formazioni politiche di valle

II. La solidarietà verticale: schieramenti di parte e mediazione politica

  1. I capi–fazione tra potere locale e autorità centrali
  2. Le aspettative del principe: governo locale e rapporti interstatali
  3. L’identità di ruolo dei capi–fazione come mediatori e pacificatori
  4. Il sostegno dello stato all’autorità dei capi–fazione
  5. Le attese degli uomini: protezione e raccomandazioni
  6. Il favore accordato alle comunità: rappresentanza politica, tutela fiscale e giudiziaria
  7. La trasmissione delle informazioni
  8. Le aspettative incrociate di principe e sudditi e le ambiguità della posizione del mediatore
  9. I costi politici del consenso locale
  10. Le alternative: la mediazione di altri potenti;
  11. – il rapporto diretto comunità–principe
  12. La forza dei seguaci

III. Comunità di comuni: una mediazione politica alternativa

1. Le origini: tra stato territoriale ed esigenze associative locali

  1. Federazioni rurali e giurisdizioni statali
  2. Il problema storiografico
  3. Il comune cittadino contro le federazioni rurali
  4. Le origini trecentesche
  5. Il rafforzamento dei quadri federativi minori
  6. Il ruolo dello stato: la promozione dei nuovi soggetti (XIV secolo);
  7. – il rapporto con l’iniziativa locale;
  8. – il controllo politico sulle federazioni (XIV–XV secolo);
  9. – il governo delle Tre Leghe e i nuovi spazi di autonomia (XVI secolo)
  10. La labilità delle federazioni rurali rispetto al comune rurale: l’unità sofferta;
  11. – la ridotta autonomia decisionale;
  12. – gli uffici e le assemblee;
  13. – le risorse economiche;
  14. – la concezione del territorio
  15. Le esigenze locali di coordinamento politico
  16. L’azione delle comunità tra fissione e aggregazione

2. Le competenze

  1. Le comunità federali nell’interazione centro–periferia
  2. La dedizione al principe
  3. Le responsabilità fiscali
  4. La difesa dei confini
  5. La manutenzione del territorio
  6. I rapporti con i magistrati dello stato
  7. I rapporti con la città e gli altri corpi territoriali
  8. I rapporti interstatali
  9. La pace territoriale
  10. La valutazione dei comportamenti individuali
  11. La prosperità economica
  12. Le forme dell’iniziativa politica
  13. Emancipazioni, tutele, sequestri
  14. Il notariato
  15. Il ruolo delle federazioni nel trasferimento tardo–medievale di responsabilità dalla città al contado
  16. Gli statuti
  17. La durevole efficacia politica delle federazioni.
  18. Un’alternativa alle fazioni

3. La pratica consiliare e la comunicazione politica

  1. I consigli e la discussione politica
  2. Il dialogo con i magistrati statali
  3. Atti linguistici e rappresentazioni del potere
  4. I consigli nella comunicazione politica fra centro e periferia
  5. Oralità e scrittura
  6. I gesti e le parole dei consigli: la determinazione delle condizioni dell’obbedienza;
  7. – la definizione dell’appartenenza comunitaria e territoriale
  8. Comunicazione politica scritta, selezione sociale e territoriale
  9. La diffusione del ricorso alla scrittura politica nel basso medioevo come strumento di governo e garanzia per i governati
  10. Scuole e alfabetizzazione in Valtellina
  11. La cultura delle élites come risorsa politica delle terre maggiori

IV. Il mutamento sociale

1. L’integrazione asimmetrica e l’emergere dei nuovi poli territoriali

  1. Federazioni rurali e poli territoriali
  2. Lo sviluppo tardo–medievale dei borghi in Lombardia, nelle Alpi centrali, in Valtellina
  3. La distribuzione della popolazione
  4. Lo scambio di merci nel territorio comasco
  5. Mercati e itinerari commerciali in Valtellina
  6. I pesi e le misure
  7. L’incanto dei dazi del pane e del vino
  8. Il richiamo delle terre maggiori sulle élites e gli artigiani
  9. L’impoverimento economico e sociale dell’hinterland delle terre maggiori
  10. La maglia circoscrizionale dei comuni
  11. I capoluoghi giurisdizionali e la gerarchia della distrettuazione civile
  12. La distrettuazione ecclesiastica
  13. La rete dei luoghi fortificati
  14. Capi e membra: una nuova gerarchia nelle rappresentazioni del territorio rurale
  15. Le tradizioni territoriali: i terzieri della Valtellina nel lungo periodo fra integrazione, polarizzazione e segmentazione:
  16. – i territori comunali;
  17. – le circoscrizioni civili;
  18. – la distrettuazione plebana e l’origine delle nuove parrocchie;
  19. – gli aspetti economici;
  20. – le divisioni di fazione;
  21. – la formazione della rappresentanza nel Consiglio di valle

2. Il ricambio sociale: i nuovi mediatori del XV secolo

  1. La politica delle federazioni e l’impegno dell’élite locale
  2. Signori e nobili al vertice delle fazioni e della comunità di valle (XIV secolo)
  3. Nuovi mediatori: nobili e notai (seconda metà del XIV secolo)
  4. Il ricambio politico (fine del XIV–inizi del XV secolo): i notai di estrazione vicinale;
  5. – l’eclisse dei signori locali.
  6. Il dualismo comunità federali–signori locali (XV secolo)
  7. La mediazione politica dei «principali» delle terre maggiori nei secoli XV–XVI
  8. I legami clientelari e il patronato: l’ascesa dei nuovi politici;
  9. – la rappresentanza delle comunità;
  10. – la collaborazione con gli ufficiali;
  11. – una comunità e una dinastia di patroni
  12. L’attività dei notai
  13. La mobilità delle élites e il raccordo politico tra i luoghi di origine e di approdo
  14. La mediazione del conflitto locale
  15. Le istituzioni comunitarie nell’identità di ruolo e nelle strategie di affermazione dei nuovi mediatori
  16. La concentrazione delle funzioni di mediazione (XVI secolo): le carriere individuali;
  17. – il vantaggio delle terre maggiori
  18. Mediazione politica, tradizioni locali, asimmetrie territoriali nei tre terzieri della Valtellina
  19. La disaffezione delle élites dei centri minori
  20. L’inserimento dell’aristocrazia signorile nelle comunità federali

V. La dissoluzione delle fazioni nelle comunità di comuni: pratiche e rappresentazioni politiche

  1. Il conflitto di fazione e la solidarietà verticale
  2. Identità comunitarie e lealtà di parte fra compatibilità e concorrenza nel XV secolo
  3. Capi–parte e fazioni nel XVI secolo
  4. La prevalenza del linguaggio del territorio e della comunità. Le sue condizioni:
  5. – il distacco del Terziere Superiore della valle dalla politica delle fazioni;
  6. – la genesi di nuovi comuni neutrali;
  7. – l’assorbimento delle affiliazioni di parte nei quadri circoscrizionali;
  8. – la polemica culturale e politica contro le adesioni guelfa e ghibellina;
  9. – la crisi di consenso della maggiore aristocrazia
  10. Il successo culturale delle federazioni: i simboli della coesione;
  11. – l’inclusione dell’aristocrazia;
  12. – l’ideale della stratificazione delle comunità;
  13. – l’identità macro–territoriale
  14. Le nuove élites del XVI secolo: gli orizzonti spaziali;
  15. – il coinvolgimento politico;
  16. – l’interpretazione della realtà politica e sociale (in una cronaca sondriese del XVI secolo)

VI. Riepilogo

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