Divenire comunità.
PARTE TERZA – I COMUNI DI PARENTELE
I. La parentela nella comunità
- Il gruppo agnatizio nelle fonti
- La parentela e lo scambio economico
- La parentela e il controllo dei comportamenti
- La parentela nella vita pubblica
- I legami di consanguineità nell’XI e XII secolo
- L’affermazione della linea di discendenza maschile (XIII–XIV secolo)
- La lenta formazione dei cognomi
- Un’identità parentale precaria (XIII secolo)
- Il consolidamento della comunità, la selezione agnatizia, la discriminazione delle donne (XIII–XV secolo)
- Un progetto innovativo: il comune rurale come mosaico di parentele
- La predilezione nobiliare per il codice della parentela
- I nobili, i vicini e il ruolo pubblico della parentela a Morbegno: la rappresentanza politica;
- – i risvolti sociali
II. Parentela e comunità in Valle del Bitto
1. La configurazione sociale
- Appartenenza agnatizia e identità concorrenti
- La Valle del Bitto
- La parentela come termine medio tra individuo e comune
- La selezione delle identità sociali nel confronto fra autorità statali e soggetti locali: responsabilità penali e politiche
- L’assenza di una nobiltà locale
- La popolazione: il numero limitato e l’estensione delle parentele dei vicini
- L’appropriazione e ridistribuzione delle risorse del territorio: la messa a coltura della valle (XIII–XIV secolo);
- – i proprietari assenteisti;
- – le concessioni enfiteutiche e le pratiche successorie;
- – i beni collettivi;
- – l’affermazione della piccola proprietà contadina indipendente (XIV secolo);
- – le isole del possesso agnatizio
- L’emigrazione:
- – mobilità e vita comunitaria
- – i comportamenti sociali dei migranti
- L’attività siderurgica
- Il contrabbando
2. La scomposizione delle comunità nella congiuntura demografica e politica (fine del XIV – inizi del XV secolo)
- Tradizione e innovazione nella congiuntura
- Il XIV secolo: i primi esperimenti di valorizzazione della parentela nella vita pubblica;
- – la prevalenza del codice comunitario
- La frammentazione del comune rurale e la piena valorizzazione della parentela nella vita pubblica (fine del XIV–inizi del XV secolo):
- – Gerola e la pluralità delle identità sociali (ceto, parentela, residenza);
- – Rasura e la sperimentazione più radicale del governo delle agnazioni;
- – Bema e il tardo passaggio istituzionale dal comune alle parentele
- Un’innovazione sociale e il suo contesto
- Il crollo demografico trecentesco in Valtellina
- La crisi del funzionamento ordinario delle istituzioni comunali
- La risposta della Valle del Bitto: la scomparsa dei consigli di credenza e la riorganizzazione della vita associata per il tramite della parentela
- Parentele fortunate in tempi difficili
- La guerra (fine del XIV–inizi del XV secolo)
- Le opportunità offerte dal conflitto ai soggetti politici e sociali meno formalizzati
- I connotati durevoli di esperienze di convivenza in trasformazione
3. La sintesi comunitaria del secondo Quattrocento
- La sperimentazione istituzionale: precarietà delle soluzioni e varietà locali
- La ricomposizione politico–istituzionale e l’articolazione interna del comune rurale (seconda metà del XV secolo)
- Le condizioni del mutamento: la frantumazione dei maggiori aggregati agnatizi;
- – la localizzazione e il frazionamento dei diritti di proprietà;
- – la dislocazione delle funzioni religiose, devozionali e assistenziali
- L’affermazione delle contrade: lo sfruttamento e la tutela del territorio;
- – le misure sanitarie;
- – le fondazioni ecclesiastiche;
- – l’attività siderurgica
- Le tensioni tra identità agnatizia e identità locale
- Gerarchia sociale e prestigio professionale
- Aperture e chiusure nella politica della Valle del Bitto: le parentele minori;
- – i giovani;
- – le assemblee spontanee;
- – i vantaggi degli «originari»
III. Un’identità locale dalla parentela al territorio: le origini del comune di Pedesina
- Gli esiti disgregatori del potenziamento dell’appartenenza territoriale a Rasura
- L’integrazione sociale e istituzionale del comune nel XIV secolo
- L’isolamento sociale dei Pedesina nel XV secolo
- La coincidenza di consanguineità e residenza nella definizione delle identità sociali a Rasura
- Il comune di Rasura come federazione di parentele
- La limitazione degli orizzonti economici e sociali fra XIV e XV secolo: proprietà terriera, beni collettivi e matrimoni nella normativa locale
- Gli orizzonti ampi dei Pedesina nel Trecento: gli investimenti economici, la rete relazionale;
- – l’influenza politica
- Gli orizzonti ristretti dei Pedesina nel Quattrocento: ambizioni politiche, possesso fondiario, rapporti personali
- La pratica matrimoniale a Rasura e le strategie dei Pedesina
- I circuiti della fiducia
- La frequentazione vicinale
- La fortuna della parentela dei Brocchi: vantaggio relazionale, preminenza politica, opportunità economiche, reputazione sociale
- La reazione dei Pedesina: l’indipendenza come risposta all’isolamento
- La parrocchia, la carità, la confraternita: spazi d’autonomia e fulcri del riconoscimento di sé
- La separazione e l’origine del comune di Pedesina
- Le condizioni: esclusivismo ed emarginazione
- Le opportunità dell’indipendenza nel controllo delle risorse del territorio
- Nuovi codici dell’identità sociale: la gerarchia del prestigio e la residenza
IV. Riepilogo
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