Divenire comunità.
PARTE SECONDA – DAI CETI AL COMUNE GERARCHICO
I. Le rappresentazioni normative della distinzione cetuale
- Gli ordini dei nobili, dei cittadini, dei vicini
- Gli ordini negli statuti urbani (secoli XII–XIV)
- Il modello gerarchico nell’organizzazione del territorio
- La distinzione nobili–vicini nella normativa rurale duecentesca
- Il mantenimento della distinzione negli statuti urbani quattrocenteschi
- La tacita polemica anti–nobiliare degli statuti rurali dei secoli XIV–XVI
- La costruzione della comunità negli statuti dei secoli XV–XVI: la penalizzazione dei forestieri;
- – la «qualità» individuale
II. I ceti privilegiati: cives forenses e nobili rurali
- L’estraneità dei nobili e dei cittadini al comune rurale (XIII–XIV secolo)
- I modelli della partecipazione politica: la decisione collettiva dei vicini, il concorso individuale dei nobili
- Lo status del cittadino residente nel contado
- L’assimilazione quattrocentesca dei cives forenses ai nobili rurali
- Le trasformazioni dello status del nobile rurale:
- – la vassallità vescovile (XII secolo);
- – l’ampliamento del privilegio e il distintivo della libera proprietà terriera (XIII–XIV secolo);
- – la fama e l’inflazione della condizione nobiliare (XV secolo)
- La stratificazione delle compagini nobiliari dei comuni rurali alla fine del medioevo
III. Dalla separatezza alla distinzione. Esperimenti di convivenza tra i ceti
- Dalla separatezza alla distinzione: cronologia e particolarità locali
- La durata della polarità nobili–vicini nel settore retico della bassa Valtellina e il suo superamento nel settore orobico
- L’antica labilità della polarità nobili–vicini nell’alta Valtellina
- Il ruolo dei poteri pubblici nell’integrazione del comune rurale: le sperimentazioni in campo fiscale;
- – posizioni penali, oneri militari, responsabilità giudiziaria in solido
- Gli scarti nel dialogo tra governanti e governati
- Le tradizioni locali: le responsabilità fiscali;
- – il governo delle comunità;
- – la rappresentanza nei consigli delle federazioni sovra–comunali;
- – la gestione patrimoniale
- Il comune rurale tra unità e articolazione interna
- La sanzione della condizione aristocratica nel comune rurale
- Gerarchia e chiusure oligarchiche tra XIV e XVI secolo
- I conflitti tra nobili e vicini
IV. L’identità comunitaria nel mutamento sociale: Morbegno
1. L’integrazione dei ceti
- Il comune di Morbegno
- Lo sviluppo trecentesco: aspetti economici e politici
- L’assenza di un potere signorile
- Cittadini, nobili e vicini: convivenza e conflitti (inizi del XIV secolo)
- L’integrazione sociale e istituzionale del comune:
- – l’incanto dei dazi;
- – la pratica assembleare, l’accesso al consolato e ai consigli
- L’osmosi al vertice e la solidarietà tra nobili e cittadini (XIV secolo)
- I conflitti tra nobili e vicini (prima metà del XV secolo)
- L’identificazione dei nobili nel comune
- La tendenza oligarchica e le nuove fratture politiche (seconda metà del XV secolo)
2. Il mutamento sociale
- Le trasformazioni sociali del capoluogo:
- – l’immigrazione e i mestieri;
- – la polarizzazione dei rapporti tra Morbegno e il suo hinterland
- L’accoglimento degli immigrati nel comune
- L’intraprendenza economica degli immigrati
- Il rinnovamento del ceto dei vicini
- Il rinnovamento del ceto dei nobili: epidemie, immigrazione, mobilità sociale
- L’identità professionale. 9. Gli immigrati al vertice del comune
3. La tendenza oligarchica e la nuova identità residenziale
- La polarizzazione dei rapporti tra il capoluogo e le contrade (XIV–XV secolo):
- – i circuiti della fiducia personale;
- – il controllo delle risorse economiche;
- – il governo del comune
- Gli schieramenti interni all’élite politica (seconda metà del XV secolo)
- Un’élite aperta alla guida del comune (XV–XVI secolo)
- La separatezza tra il capoluogo e le contrade: la condivisione delle decisioni;
- – la devozione;
- – la circolazione delle informazioni
- L’identità residenziale: la reazione all’esclusione degli abitanti delle contrade;
- – la legittimazione del ruolo politico dell’élite del capoluogo
4. I confini varcati: vite di immigrati a Morbegno
- I ceti alla prova dell’immigrazione
- L’integrazione politica degli immigrati
- Gli immigrati al vertice degli schieramenti di parte
- Gli immigrati nel ceto dei vicini
- L’acculturazione politica: gli immigrati e le tradizioni locali
- Carriere in bilico fra molte comunità
- Una rete di amicizie politiche in bilico fra molte comunità
- Opzioni di fronte all’immigrazione: l’apertura di Morbegno e la duratura preminenza delle parentele più radicate a Grosio
V. Monumenti e documenti di comunità: le rappresentazioni della gerarchia cetuale e dell’integrazione sociale
1. L’edilizia civica
- L’edilizia e l’urbanistica nella concorrenza dei soggetti locali
- l palazzo di Bormio
- Il palazzo di Chiavenna e la competizione con i feudatari per il controllo degli spazi pubblici
- Gli spazi civici dei comuni minori: luoghi aperti e case private
- L’occupazione degli spazi pubblici da parte dei comuni dell’alta valle
- Sondrio: la casa del comune e il castello del signore
- Morbegno e Cosio: la frammentazione e la privatizzazione dello spazio politico
- Le autorità statali nell’organizzazione locale degli spazi pubblici
2. Formule e forme documentarie
- I «nobiles» e il «commune»: dall’affiancamento all’integrazione
- L’uniformità dell’ordine dei vicini (XIII–XIV secolo)
- La giustapposizione degli ordini: il linguaggio figurativo (XII secolo);
- – il linguaggio documentario (XIV secolo)
- La distinzione gerarchica nella sperimentazione locale (XV secolo):
- – l’insuccesso nei comuni minori;
- – i criteri mobili della reputazioni personale a Grosio;
- – l’ordine di dignità nei centri dalla società più articolata
- Le forme del prestigio nel mutamento sociale ed economico: il settore orobico della bassa valle
- Una nuova uniformità: il linguaggio della distinzione nel XVI secolo
- Il caso di Morbegno: la separatezza degli ordini (prima metà del XIV secolo);
- – lo status individuale durante l’integrazione degli ordini nel comune (seconda metà del XIV–inizi del XV secolo);
- – la gerarchia dei titoli di dignità (XV secolo)
- – il dibattito circa la forma della società: le incertezze, la proposta nobiliare, la risposta anti–gerarchica dei vicini;
- – il prestigio individuale come matrice per una gerarchia flessibile;
- – la discriminazione residenziale (XV–XVI secolo)
VI. Riepilogo
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