Capitolo IV:
Il castello di Bellaguarda è una fonte storica preziosa
(ed emozionante)

Alla scoperta del castello: gita al castello di Tovo

A Tovo, un piccolo paesino in provincia di Sondrio, c’è un castello con il nome Bellaguarda. Il castello è situato sul versante orobico a mezza costa.
L’edificio è molto vecchio e forse è stato costruito dai Venosta di Grosio tanto tempo fa.


disegno della torre

Le persone che vi abitavano erano molto tranquille, non erano quei popoli che ogni giorno combattevano contro i nemici o che organizzavano grosse battaglie con enormi gruppi di gente che voleva combattere. Era gente che non aveva prigioni e chissà cosa nel castello, c’erano soprattutto tanti magazzini e un forno in cui si lavorava il pane e altre cose da vendere poi al paese.
Quando guardo il castello di Bellaguarda mi viene in mente una grande dimora, o una enorme "casa" offerta a tutti i cittadini.

Valentina

Sabato scorso siamo andati al castello di Tovo per osservarlo. Il sentiero era stretto, lungo, pericoloso. Io Rita ed altri bambini eravamo ultimi, quando siamo arrivati siamo andati a visitarlo, per cinque minuti ci siamo fermati a riposare e poi abbiamo visitato la torre: era piena di sassi e di piante rampicanti. Finita la visita alla torre siamo scesi e siamo andati a visitare le stanze con le mura crollate e senza soffitto, alcune mura erano alte. Poi abbiamo fatto merenda e ci siamo riposati. Infine abbiamo disegnato una parte del castello: io, Aldo, Matteo, Rita e Alessandro abbiamo disegnato la porta, altri la torre, altri il tetto e altri ancora delle mura con una finestra a forma di croce. Poi siamo tornati a scuola.
È stata una bella gita al castello.

Michele

Sabato 12 maggio è stata una giornata speciale per il corso di storia perché abbiamo fatto un’uscita per andare ad esplorare il castello di Bellaguarda. In verità saremmo dovuti andarci due settimane fa, ma a causa di qualche imprevisto abbiamo rimandato. Io mi ero preparato bene: un ombrellino (se fosse venuto a piovere), la macchina fotografica, la merenda e un foglio da disegno con la matita e la gomma. Quando siamo arrivati alla "Madonnina" abbiamo imboccato un sentiero che arrivava proprio sotto il castello. Durante il tragitto ci siamo fermati a gustare le fragole di bosco. Arrivato in cima ho iniziato a fare le foto, prima che Rita (la maestra del corso) iniziasse a spiegare. Entrati, ci siamo seduti su uno sgabello di pietra lungo come tutto il muro ad ascoltare la maestra che spiegava a cosa servivano i vari edifici. Dopo siamo andati alla torre che era il punto più alto del castello; Rita ci ha spiegato che la porta che avevamo davanti a noi, nel 1100–1200 non c’era e che si entrava da quella apertura in alto che io pensavo fosse la finestra, attraverso una scala che si poteva togliere e mettere. Siamo scesi e anche qui ci siamo seduti ad ascoltarla, ma nel frattempo io avevo notato un segno archeologico, una "X", e gli ho scattato anche una fotografia. In seguito abbiamo fatto la merenda e poi il disegno a un particolare del castello.


disegno della porta antica del castello

Io ho disegnato la porta antica del castello e un camino che sorgeva sul tetto di un edificio ricoperto di muschio.

disegno del camino

Siccome avevo finito presto, ho giocato con Debora a chi riusciva a disegnare nel minor tempo la torre, ma in quel poco tempo che abbiamo impiegato la torre sembrava più … uno scarabocchio! Tornati indietro dallo stesso percorso, siamo andati in classe.

Alex

Il 12 maggio, con la maestra Rita, siamo andati al castello. Noi e la classe quarta siamo partiti; invece la prima, la seconda e la terza sono rimasti a far lezione normalmente perché non seguono questo corso. Prima di partire abbiamo dato i nostri lavori alla maestra, poi abbiamo provato il canto e alle 9.05 siamo partiti.
Per prima cosa abbiamo percorso una salita molto lunga e ho visto che qualcuno ne risentiva già. Siamo arrivati alla "Madonnina" e abbiamo percorso un sentiero nel bosco, intanto parlavo con Lorenzo e cercavamo fragoline di bosco, io ne ho prese tre o quattro. Entrati nel castello, io e Lorenzo parlavamo di attacchi nemici, ma dopo Rita ci ha detto che il castello di Bellaguarda aveva soprattutto lo scopo di immagazzinare beni, forse viveri e ricchezze del signore (e il dominus nel medioevo era un re, un vescovo, oppure, un laico signore potente, come a Bellaguarda). Dopo la maestra Rita ci ha detto che il castello era disposto su tre piani e si vedeva subito, perché si notavano due o tre scalinate che attraversano la collina. Dopo abbiamo preso i fogli da disegno e abbiamo disegnato una parte del castello a scelta: io ho disegnato la torre. Io sono andato a vedere qualche volta il maestro Pini che disegnava; lui ha schizzato un tetto poi lo ha finito con la biro: era un capolavoro! Quasi tutti hanno disegnato la torre perché era la parte più facile. Verso mezzogiorno la maestra Annamaria ci ha detto di mettere a posto. Abbiamo ripercorso il sentiero, però in discesa invece che in salita.
Per me è stata una giornata divertente. Arrivato a casa ero stanco ma contento. Io consiglio questa bellissima avventura. Il tratto più bello è quello del sentiero nel bosco.

Simone

Sabato 12 siamo partiti per andare alla scoperta del castello di Bellaguarda. La strada da percorrere è stata lunga. Gli insegnanti che sono venuti con noi erano la maestra Annamaria, il maestro Domenico e l’insegnante del laboratorio di Storia che ci ha spiegato molte cose nuove sul castello. La maestra Rita, qualche volta, ci segnalava di fermarci perché ci spiegava alcune curiosità. Il percorso è stato faticoso ma divertente. Arrivati al castello ci siamo seduti dentro le mura e mentre Rita spiegava noi ascoltavamo con molta attenzione e interesse; siamo saliti ancora di un piano dove c’era uno spiazzo da cui si aveva una bella vista della torre costruita sulla cima del colle. In quello spazio sorgeva una casa il cui tetto è ancora intatto e le finestre hanno ancora le sbarre. Successivamente siamo entrati in un locale che probabilmente era una cucina perché la maestra ci ha spiegato che in quella sala c’era il forno; infatti ho notato una cavità con delle pietre dove era posizionato.


disegno della torre

Siamo saliti all’ultimo piano dove Rita ci ha spiegato qualche cosa sulla torre. La maestra ci ha lasciati entrare per osservarla meglio: era ricoperta di edera e a terra tutti i sassi traballavano. Dopo aver fatto merenda, abbiamo disegnato la parte del castello che ci è piaciuta di più e quasi tutti hanno disegnato la torre; invece il maestro Domenico ha disegnato il tetto di una casa.
Per me Bellaguarda significa "oltre le mura": c’è una bellissima vista e gli abitanti di Tovo e delle altre contrade si godono ogni giorno la vista del castello.
La visita al castello mi è piaciuta, è stato interessante ed eccitante.

Giulia

Sabato 12 siamo andati al castello di Bellaguarda insieme alla quarta. Alle 9.00 siamo partiti e dopo qualche minuto siamo arrivati alla "Madonnina", una piccola chiesetta. Abbiamo imboccato un sentiero e finalmente, dopo mezzora, eravamo arrivati. La storica Rita ci ha spiegato che la torre era stata costruita intorno al 1100–1200 d. C. e il rimanente dal 1200 al 1400. Il castello era maggiormente usato per raccogliere le merci. C’erano magazzini, forni per il pane, macellerie, la torre, le case e intorno le mura.
Leggendo un documento del 1226 abbiamo scoperto che lì viveva Gabardine Venosta e qualche volta i suoi massari gli dovevano pagare l’affitto di case e terreni con olio, vino, animali e tante altre cose. Molte di queste cose venivano immagazzinate qui. La torre aveva una porta che era alta da terra alcuni metri, e vi salivano con una scala retrattile di legno: il castello era anche una buona difesa per quando arrivavano i nemici.
Rita ci ha illustrato tutti i locali del castello e i loro scopi. Il castello serviva anche per comunicare con altri castelli; ma non avevano molti soldati.
Successivamente abbiamo fatto il disegno di una parte del castello, ognuno diversa.
Quando siamo tornati in classe mancavano ormai 10 minuti alla fine della scuola. Questa gita è stata interessante e utile per capire qualcosa di più sul castello.

Alessandro

Sabato 12 maggio siamo andati a visitare il castello di Tovo, il castello di Bellaguarda, per capire a fondo come era fatto e cosa c’era dentro. Arrivati a scuola ci siamo fermati una mezz’oretta in classe per parlare un po’. In quel tempo abbiamo anche fatto le votazioni dei disegni fatti da noi. Alle nove ci siamo incamminati. Il sentiero che portava al castello era molto brutto e, in certi punti, se si cadeva ci si poteva fare molto male. Per questo motivo siamo andati a passo normale, ma anche per un altro motivo: perché alla maestra Rita non era ancora proprio a posto il piede e le faceva male. Il sentiero era un po’ lunghino ma non tanto, ci abbiamo messo circa mezz’oretta. Il castello dal sentiero non si vedeva molto bene perché c’erano gli alberi, ma una volta gli alberi non c’erano perché il castello era una cosa che bisognava vedere. Arrivati al castello, la maestra ci ha spiegato un po’ di cose. A visitare il castello siamo partiti dal primo piano. La maestra ha detto che nelle stanze si uccidevano animali, perché erano state ritrovate delle ossa. Più in alto c’erano i forni dove cuocevano il pane o altre cose, nell’ultimo piano c’era la torre che era la parte più fortificata, costruita tutta con robusti sassi e molto alta. Circa a metà della torre c’era una grande fessura dove si entrava quando c’era un pericolo. Per salire c’era una scala che veniva calata a chi doveva salire la torre. Poi abbiamo fatto merenda e io ero vicino a Michele: io gli davo l’acqua da bere e lui in cambio mi dava delle patatine. Finito di fare merenda, ognuno ha scelto il suo soggetto preferito del castello e l’ha disegnato. La maggior parte ha disegnato la torre e fra quelli c’ero anch’io. La torre era molto facile da disegnare, però anche se era facile mi sono impegnato molto e il maestro Domenico mi ha detto che sono stato bravo e mi ha consigliato di colorarla a biro. Questa tecnica era molto difficile ma ce l’ho fatta. Non è venuta bellissima, però a me piace! Dopo un’oretta le maestre hanno detto che era ora di tornare a scuola perché se no facevamo tardi. Arrivati a scuola abbiamo provato la canzone. Non abbiamo cantato molto perché eravamo un po’ stanchi.
Quel giorno mi sono divertito molto!

Stefano

Sabato 12 maggio, alle ore 9.05, insieme a Rita, l’insegnante del corso di Storia, e ai maestri Annamaria e Domenico siamo partiti per andare a visitare il castello di Bellaguarda. Il percorso per arrivarci è stato un po’ lungo.
La prima cosa che si nota quando si arriva al castello è l’imponente torre. Il castello è molto vecchio, ma in esso si possono ancora distinguere delle strutture come il forno o dove uccidevano gli animali. Il forno è completamente in sasso ed è molto grande. Dal castello si possono osservare tanti paesi come Lovero, Tovo, Rogorbello, ecc.
Per entrarci c’erano due porte, noi abbiamo usato quella principale. Entrati, Rita ci ha spiegato molte cose sulla storia del castello. Dopodiché siamo saliti ad osservare la torre.


disegno della torre

L’ultimo luogo che abbiamo osservato è stato il forno. Poi abbiamo fatto merenda.
Il maestro Domenico ha voluto che portassimo un album da disegno per copiare qualche particolare del castello. Siamo tornati indietro e prima di andare a casa abbiamo cantato.

Debora

Sabato mattina, con la classe Quarta, noi di Quinta e le maestre siamo andati a vedere il castello di Bellaguarda. Durante il viaggio ho parlato con alcune mie amiche su come poteva essere il castello. Il viaggio è durato circa un’ora: c’era da attraversare ponti, scalini alti, fare attenzione a non scivolare … Ed ero anche stanca di camminare!
Arrivati, la maestra Rita ci ha spiegato alcune cose sul castello: quando fu costruito, perché c’erano due porte, a cosa serviva la torre …
Entrati, c’era un prato con l’erba alta. Ci siamo seduti e abbiamo ascoltato altre cose.


disegno della torre

Andati al piano superiore, ci siamo seduti e abbiamo mangiato: io avevo un succo e una bottiglia d’acqua; poi Cristina mi ha dato una brioche perché lei ne aveva tre.
Infine la maestra ci ha mostrato la torre e ce l’ha fatta disegnare. La torre aveva una porta sul lato destro e sul davanti c’era una grande finestra … o almeno così credevo! Ma la maestra ci ha detto che era la porta più antica, anche se si trova molto in alto.
Siamo poi tornati alla scuola, ma il viaggio di ritorno mi è sembrato più corto.
Mi è piaciuta questa gita al castello di Tovo e mi sono divertita molto.

Laura


precedente precedente | torna sutorna su | successivo successivo