Capitolo III.
Conosciamo una importante fonte scritta per la storia di Tovo e del suo castello

Il sistema curtense

Devi sapere, caro lettore, che il sistema curtense era il sistema economico utilizzato, anche nella nostra zona, attorno all’anno 1000.
A capo di ogni curtis c’era un dominus, cioè un signore, che poteva essere: un vescovo, un re o un suo incaricato (un vassallo o un valvassore), l’abate di un monastero o un signore potente.
La curtis era divisa in due parti: la parte dominica e quella massaricia.
Il signore abitava nella parte dominica dove, oltre al suo castello, ci potevano anche essere la chiesa, il mulino, il frantoio, il torchio, i forni e i laboratori degli artigiani (falegnameria, fucina, sartoria …).
Inoltre vi erano le case dei servi, campi, pascoli e boschi.
I servi del signore coltivavano i suoi campi e difendevano l’intera zona dai nemici, in cambio ricevevano una casa dove abitare e cibo sufficiente per vivere.
Nella parte massaricia c’erano le abitazioni dei contadini liberi (o massari) i quali coltivavano i campi del signore e gli pagavano l’affitto con una parte del raccolto o con animali, o con del denaro o con giorni di lavoro.
Infatti essi, solitamente per 3 giorni alla settimana, dovevano andare nella parte dominica per eseguire lavori di costruzione e di manutenzione degli edifici o per aiutare i servi nei periodi di maggior bisogno, come durante la semina o la raccolta.
Quando i massari volevano usare le attrezzature agricole più costose, dovevano chiedere il permesso al signore e pagarne l’utilizzo.
Il signore dava sempre alla Chiesa la decima parte dei suoi prodotti.
Nella parte massaricia, lontano dal villaggio, c’era anche la forca dove si "appendevano" le persone che non rispettavano le richieste del signore.

(I ministorici di Bellaguarda)

Ecco una rappresentazione della curtis:


rappresentazione della curtis

Jonathan, Maria Cristina e Nicolò

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