Gli affreschi nella sacristia maggiore di San Giovanni in Morbegno

«Calculo mundasti ignito». [1]

Per destare la memoria della dimensione ‘profetica’ dei chiamati da parte di Dio è messo in evidenza Isaia, che campeggia sulla parete di confine col presbiterio.

Isaia

Un serafino purifica col carbone ardente le labbra di Isaia.

L’evento rappresentato appare in tutta la sua suggestiva maestosità e animazione, a chi si discosta il più possibile dal pregevole armadio ligneo.
Ancora fuoco: non offerto all’altare, ma da esso consacrato e veicolato da mano angelica. Un tizzone ardente, attinto dal braciere e presentato con una molla, è destinato a labbra umane, per purificarle, anzitutto; la scottatura, inoltre, servirà a fare ardere quella bocca e a renderla competente nel proferire messaggi brucianti.

«Allora uno dei serafini volò verso di me; teneva in mano un carbone ardente che aveva preso con le molle dall’altare. Egli mi toccò la bocca e disse: "Ecco, questo ha toccato le tue labbra, perciò è scomparsa la tua colpa e il tuo peccato è espiato".
Poi io udii la voce del Signore che diceva: "Chi manderò e chi andrà per noi?". E io risposi: "Eccomi, manda me!". Egli disse: "Va’ e riferisci"» (Is 6, 6–8).

Del destinatario della missione l’affresco rivela il terrore, che trapela dal volto sconvolto; ma palesa anche la disponibilità di uno che non intende ritirarsi. L’atteggiamento del profeta è adorante e coraggiosamente accogliente. L’autorevole Parola di Dio è –come l’Eucaristia e non senza di essa– pane di vita per il cammino della Chiesa. Sta qui implicito, ma forte, anche il richiamo ad altri testi biblici, che descrivono l’essenza del profetismo. Basti citare per tutti Geremia 1, 9: «Ecce dedi verba mea in ore tuo» («Ecco, io metto le mie parole sulla tua bocca»). L’annuncio della Sapienza divina deve avvenire da parte di uomini ‘generati dalla Parola’, perché la Parola zampilli da loro come da sorgente vitale. La celebrazione liturgica, unitamente alle varie forme di annuncio e predicazione, sono il campo di esercizio di questa seminagione e fecondazione.

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note

[1] «Purificasti con un carbone ardente». Tale tema era ispiratore della preghiera del messale tridentino da pronunciare prima della lettura del Vangelo. Recitava: «Munda cor meum ac labia mea omnipotens Deus, qui labia Isaiae prophetae calculo mundasti ignito»: MR (1570), n. 1408. Supplica per una ‘purezza’ del cuore e delle labbra.