Passeggiate per i Cèk

la costiera

La costiera dei Cèk (foto di M. Brigatti).

Com'è bello passeggiare in costiera, in tutte le stagioni …

D’inverno, quando a Morbegno fa freschino, si sale nei Cèk e si trova una temperatura accogliente, col bel sole che scalda le pietre e le case.

La primavera colora di fioriture i prati, dai narcisi delicati alla sgargiante ginestra nel mese di maggio, che col suo giallo ti accompagna sino all’estate.

Estate fatta di incontri e di rientri. Nei paesi coi gerani alle finestre, nelle vie ben curate, durante la messa domenicale, alle sagre condivise o alle visite guidate ai monumenti, è bello ritrovarsi, dopo tanti mesi vissuti da cittadino, soprattutto a Roma, méta di tanti emigranti della costiera nei secoli passati.

L’autunno dipinge i castagneti di giallo e di rosso, e le vigne che producono il vino sulle terrazze dei Cèk – tra cui il Bulium e il Sentimento–: nomi che testimoniano il consapevole radicamento nella tradizione. Nel dialetto locale il sentimént non è un affetto vago e indefinito; è piuttosto un modo di sentire intimo e profondo, legato alla tradizione e al senno degli avi. Pèrt el sentimént significa perdere il senno, smarrire la retta via …
E d’autunno, quando salendo dalla pianura arrivi nel pianoro di Dazio e le prime nebbie autunnali ti fan già venire voglia di brasché (caldarroste), non è difficile incontrare le mandrie al pascolo, rientrate dagli alpeggi.

Buone passeggiate nei Cèk, in qualunque stagione stiate leggendo!



La redazione di Ad Fontes


Nota dalla redazione di Ad Fontes:


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