Anche Talamona ha la sua storia!

Talamona e il suo castello nel 1029

Dopo avere ben compreso tutti gli aspetti che riguardano l’ambiente naturale e umano di Talamona, ci siamo chiesti come mai oggi Talamona sia quella che è.
Da una parte abbiamo capito che l’ambiente naturale di Talamona ha sempre avuto una grande influenza, dall’altra parte abbiamo scoperto che il nostro paese oggi è il frutto della sua storia.
Abbiamo così iniziato un interessante viaggio nel passato per scoprire qualcosa della storia di Talamona. Ci siamo concentrati soprattutto sul Medioevo, che è l’epoca storica che conosciamo meglio perchè la stiamo studiando in Storia, e abbiamo scoperto delle cose davvero inaspettate.
La prof. Pezzola ci ha portato un documento che parla di Talamona e che fu scritto nel 1029 (pensate: circa 1000 anni fa!). Facendo un gioco, abbiamo scoperto cosa c'è scritto su questa pergamena, che a prima vista appare un pò misteriosa. Da questo documento si capiscono molte cose su Talamona.
Vi presentiamo ora i nostri racconti che vi parlano di questo gioco che abbiamo fatto e di questo documento. Ci sono i testi di ciascuno di noi, perchè ognuno ha còlto aspetti diversi, e soltanto leggendo tutti i nostri scritti potrete farvi un’idea completa del fatto storico e della bella esperienza che abbiamo vissuto in classe.


REDALDO E CESARIA

Durante il laboratorio della prof. Rita Pezzola abbiamo fatto un gioco: dovevamo capire di cosa parlava un testo del 1029.
Dopo un lungo lavoro siamo arrivati ad una conclusione: i coniugi Redaldo e Cesaria vendettero all’arcivescovo di Milano, Ariberto, il loro castello di Talamona, alcune case, una cappella, dei mulini, alcune vigne e delle selve di castagni per la somma di trecento lire.
Da questa esperienza abbiamo capito che già nel 1029 esisteva a Talamona un castello, di cui ora è rimasta solo la torre.
Secondo noi questo laboratorio è stato interessante.

Alex e Giada

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UNA VENDITA AL VESCOVO DI MILANO

Un giorno è arrivata a scuola la storica Rita Pezzola.
Lei ci ha fatto giocare a questo gioco: dovevamo tradurre delle parole, e con quelle dovevamo formare una storia.
Questo testo è del 1029 e racconta di due persone, di nome Redaldo e Cesaria, che vendono al vescovo di Milano Ariberto questi beni: dei mulini, un castello, una cappella, delle vigne, delle case e delle selve. Tutto questo per il prezzo di trecento lire.
Questo documento ci fa capire che Talamona era conosciuta anche nel Medioevo.

Andrea e Monica

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LA VENDITA

Nel 1029 Redaldo e Cesaria vendono ad un arcivescovo di Milano di nome Ariberto dei loro possedimenti di Talamona: una torre, delle selve di castagni, una cappella, delle vigne e dei mulini per trecento lire.
Noi a scuola abbiamo letto questo documento scritto in Latino, aiutati dalla professoressa Pezzola e dalla prof. Gusmeroli.
Secondo noi è stato interessante conoscere questo documento per sapere la storia del passato.

Carlotta e Sasha

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ELABORAZIONE DI UN TESTO: LA VENDITA DEI CONIUGI ALL’ARCIVESCOVO

Il testo che abbiamo letto durante il laboratorio risale al 1029. Si tratta di una vendita da parte dei coniugi Redaldo e Cesaria all’arcivescovo di Milano Ariberto.
Si vendono un castello, alcune vigne e alcune selve di castagni a Talamona; il tutto per trecento lire.
Questo racconto deriva da un testo scritto in un alfabeto antico. Il documento ce lo ha portato la professoressa Rita Pezzola.
È stato molto spassoso decifrare il documento, perché alcuni hanno scritto delle traduzioni veramente divertenti!
Anche se è stato difficile, ci è piaciuto svolgere questo lavoro e vorremmo rifarlo con un altro testo!
Così abbiamo scoperto che a Talamona c’erano già tutte queste cose (le selve, il castello e le vigne).

Cesare e Susanna

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IL DOCUMENTO DEL 1029

Durante le ore di laboratorio ambientale abbiamo letto un documento risalente all’anno 1029.
Il documento parlava di due coniugi talamonesi: Redaldo e Cesaria che un giorno decisero di vendere degli appezzamenti di terreno ad Ariberto, un arcivescovo di Milano.
Il terreno in vendita conteneva un castello, delle case, una cappella, dei mulini, delle vigne e alcune terre di castagni; il tutto costava trecento lire di buon denaro.
Questo documento è stato interessante perché possiamo sapere che Talamona a quei tempi era abbastanza importante.

Chiara e Marco

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REDALDO E CESARIA

Oggi giorno, grazie a un documento, noi possiamo sapere che nel 1029 Redaldo e Cesaria, che erano marito e moglie, vendettero ad Ariberto, che era l’arcivescovo di Milano, la torre che ancora oggi si vede a Talamona e una cappella, un prato e dei castagni.
È stato molto interessante leggere questo documento perché è giusto che noi conosciamo la storia del paese in cui viviamo.

Cristina

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UN CONTRATTO

La dottoressa Rita Pezzola ci ha fatto conoscere un interessante documento attraverso un gioco: noi dovevamo decifrare nove parole in latino e poi dovevamo scrivere un riassunto.
Ecco cosa abbiamo scoperto: nel 1029 Cesaria e Redaldo, marito e moglie, vendettero all’arcivescovo di Milano, Ariberto molti beni: un castello, una casa, una cappella, dei mulini, delle vigne, delle selve selvatiche, per il prezzo totale di 300 lire.
A noi i tre giorni con la dottoressa sono piaciuti molto!

Denise e Simone

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LA CURTIS DI TALAMONA

Nel 1029, Redaldus e Cesaria vendono ad Aribertus, che è l’arcivescovo di Milano, una parte della corte (curtis) di Talamona.
Questa corte comprende:

Tutti questi beni vengono venduti per trecento lire, che a quel tempo erano denari buoni.
Noi con la signora Rita abbiamo fatto un gioco che comprendeva la lettura del documento di cui abbiamo parlato sopra, che era scritto in Latino, e la compilazione di una tabella.
La lettura di questo documento è stata molto importante perché ci ha fatto capire che a quel tempo a Talamona erano organizzati bene.

Erika e Gabriel

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UN ATTO DI COMPRAVENDITA

Durante il laboratorio di Rita Pezzola abbiamo fatto un gioco e abbiamo concluso che:
Redaldo e Cesaria, due coniugi di Talamona, nel 1029, circa un millennio fa, vendettero al vescovo di Milano Ariberto, selve di castagni, querce, ecc., mulini, vigne, case, ecc.
Questo documento, che è un importante atto di compravendita, è interessante da conoscere perché fornisce molte informazioni sulla storia di Talamona nel Medioevo.
È un documento in Latino, scritto con caratteri medioevali molto simili al gotico, è antico, scritto su pergamena, è consumato e fragile.
Questo testo è stato interessante perché mi ha fatto conoscere e sapere che anche Talamona ha una sua storia e la sua importanza.

Gianluca (Cipo)

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APPUNTI

Durante un incontro del laboratorio di Storia, abbiamo giocato con un documento antico: dovevamo decifrare alcune parole evidenziate e poi tradurle in Italiano, perché erano scritte in Latino.
Questo testo parlava di Redaldo e Cesaria che vendettero ad Ariberto un castello, per la somma di trecento lire.
Questo laboratorio è stato interessante perché ci ha fatto capire il Latino e perché ci ha fatto sapere che Talamona, pur essendo una città piccola, ha il suo valore e ha la sua storia.

Gianmaria

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Il DOCUMENTO

Noi alunni del laboratorio ambientale con le professoresse Spagnolatti e Gusmeroli, e con la dottoressa Rita Pezzola abbiamo tradotto alcune parole di un documento in Latino.
Questo documento risale al 1029; racconta che Redaldo e sua moglie Cesaria vendettero all’arcivescovo di Milano Ariberto degli appezzamenti di terreno con case, un castello, dei mulini, delle vigne e delle selve di castagni, in cambio di trecento lire.
È stato molto interessante perchè si è potuto capire che in quel tempo era già sorta Talamona.

Ilaria e Nicola

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UN CONTRATTO

Redaldo è Cesaria, coniugi di Talamona, in un atto del 1029, vendettero al vescovo di Milano Ariberto selve, mulini, case, vigne, ecc.
Questo testo mi ha fatto conoscere molte cose sulla storia di Talamona nel Medioevo e mi è piaciuto molto.

Manuel

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IL VECCHIO DOCUMENTO DI TALAMONA

In un giorno qualsiasi di scuola, un venerdì diverso da tutti gli altri, è venuta a trovarci la signora Rita Pezzola.
All’inizio ci ha introdotto il programma, poi abbiamo giocato ad un gioco sull’argomento.
A squadre, ci hanno distribuito un vecchio testo scritto in un alfabeto antico, molto simile a quello gotico.
Parlava di due talamonesi del 1029: Redaldo e Cesaria.
Essi vendettero ad Ariberto, un prete di Milano, il loro terreno, il loro castello, le case, la cappella, i loro mulini, molte vigne e delle selve di castagni. Tutto ad un prezzo di trecento lire.
Le nostre impressioni sono positive, perchè abbiamo letto un documento nuovo che ci fa capire che Talamona già esisteva con la sua storia.

Martina e Paolo

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LA PERGAMENA

Con la dottoressa Rita Pezzola abbiamo fatto un gioco a squadre che ora vi descrivo: ogni squadra doveva cercare di riconoscere e decifrare alcune parole scritte con la scrittura antica e poi formare una storia con quei termini latini.
La storia è questa: due coniugi di nome Cesaria e Redaldo da Talamona, circa mille anni fa, nel 1029, vendono dei terreni ed un castello ad un vescovo di Milano di nome Ariberto.
Questa esperienza mi è piaciuta, ma ho preferito l’incontro successivo quando abbiamo imparato a scrivere con i caratteri antichi.

Sara

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REDALDO E CESARIA VENDONO A UN SACERDOTE LE TERRE DI TALAMONA, CASTELLO, MULINO, CAPPELLA, SELVE

Nel 1029 Redaldo e Cesaria, proprietari di una gran parte di Talamona, vendono ad Ariberto, l’arcivescovo di Milano, alcune terre di Talamona dove sorgevano un castello, un mulino, una cappella e delle vigne, per la somma di trecento lire. Tutto questo fu sancito con un atto notarile.
Con questo documento si può verificare che Talamona a quell’epoca era abitata e conosciuta da persone anche importanti.

Zuleika

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