2. La forma della comunità: culture locali nel mutamento

2.3. Un nuovo linguaggio condiviso: la gerarchia sociale (Valtellina, metà XV–inizi XVI secolo)

2.3.3. La discontinuità: i piccoli centri

Il nuovo inquadramento della società estese la propria capacità persuasiva anche nei centri più modesti della Valtellina, dove mancava una tradizione nobiliare e il lessico della distinzione fu esclusivamente il veicolo delle ambizioni di uomini e famiglie di estrazione vicinale. La prima posizione in elenco cominciò ad essere assegnata a chi si distingueva grazie al titolo di ser, come si verifica ad esempio ad Albaredo, in Valle del Bitto (ASSo, AN, 670, f. 17r., 1524.01.17), nei villaggi, abitati da poche decine di fuochi, di Piantedo (ASSo, AN, 765, f. 251r., 1521.05.20) e di Campo, contrada in comune di Talamona (ASSo, AN, 647, f. 33r., 1506.02.10). Al di fuori della Valtellina, nella vicina Valchiavenna, Gordona offre una conferma del successo di tali ideali sociali (ASSo, AN, 331, f. 79v., 1479.08.20).

Il percorso di Sacco emerge con nitidezza: era il più popoloso villaggio del comune di Cosio, privo comunque di un ceto di «nobiles» e sede semmai di intraprendenti parentele di vicini impegnati nel commercio e nel credito. L’assemblea degli abitanti del locus di Sacco si riunì per la prima volta nel 1428: l’elenco steso da Giovanni Mazzi era molto fitto, non impiegava la forma della lista, che del resto non avrebbe potuto includere alcuna graduazione del prestigio, dal momento che allora nessuno dei presenti si fregiava nemmeno del titolo di ser (ASSo, AN, 118, f. 200v., 1428.06.13; ivi, f. 201r.). Nei decenni seguenti fu adottata la lista e fu riconosciuto ad alcuni dei presenti il rango di domini e ser: ma ancora una volta (§ 2.3.2) l’incontro tra i due elementi – in una nuova graduatoria del prestigio resa visivamente eloquente dall’ordine della scrittura – non fu per nulla scontato. Antonio Filipponi nel 1461 impiegò un raro ibrido, stendendo la prima parte dell’elenco per tutta la lunghezza delle righe e solo ad un certo punto passando alla lista su una sola colonna (ASSo, AN, 256, ff. 166v.–167r., 1461.12.27; ivi, ff. 167v.–168r.); nel 1473 invece intese riconoscere al dominus presente la precedenza (ASSo, AN, 257, f. 278r., 1473.11.18), a differenza di quanto farà nel 1517 Gaspare Zugnoni (ASSo, AN, 765, f. 119r., 1517.12.06). La sintesi gerarchica fu conseguita solo nel 1523 da Artuichino Castelli di San Nazaro, che raccolse ai primi posti della sua lista gli unici due domini presenti e una parte cospicua dei ser (ASSo, AN, 669, f. 198r., 1523.04.07; ivi, ff. 198v.–199r.).


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