Ormai da alcuni anni è in corso una riflessione sulla didattica della storia, in cui si sottolinea, quale obiettivo centrale, la capacità di ‘pensare storicamente’.
Si tratta di ‘appropriarsi’ della storia.
Essa diviene più ‘avvincente’, nel momento in cui non è studiata soltanto in modo mnemonico sul manuale (sapere riproduttivo), ma è ri–costruita direttamente a partire dalle fonti scritte e dalle tracce conservate nel territorio (sapere creativo).
Il laboratorio proposto rappresenta la prima tappa di avvicinamento al ‘fare la storia’.
I ragazzi sono stati invitati a conoscere direttamente le fonti: i mattoni della storia.
In particolare ci si è soffermati sulle fonti scritte: si sono analizzati gli antichi procedimenti per la preparazione della pergamena, della penna e degli inchiostri (presentati a partire dalle fonti dei secoli centrali del Medioevo).
I ragazzi hanno avuto modo di osservare dal vero e di toccare con mano alcune pergamene.
Hanno sperimentato la scrittura con l’uso della penna d’oca (… di gallina), utilizzando l’inchiostro da loro fabbricato.
Sono diventati essi stessi degli amanuensi: hanno scritto un documento in lettere gotiche, sperimentando così la distanza rispetto agli attuali usi grafici.
I nostri lavori