La giornata unisce e coniuga due consolidate esperienze laboratoriali proposte da ormai alcuni anni dal Museo “Martinitt e Stelline” (presso la propria sede di Milano) e dall’Associazione culturale “Ad Fontes” (presso l’Archivio di Stato di Sondrio). Grazie a questo felice connubio i laboratori mostrano inedite potenzialità euristiche per i giovani discenti e per gli stessi operatori che guidano l’esperienza in archivio. E tali potenzialità trovano uno sbocco ulteriore nel legame con progetti promossi dalle scuole stesse (il riferimento è in particolare a “Scuole aperte”), innestandosi in modo sostanziale dentro a un percorso curricolare intrapreso.
Nello specifico, il laboratorio del Museo “Martinitt e Stelline” di Milano Nei panni di un notaio medievale vuole far conoscere ai più piccoli il mondo della documentazione medievale attraverso l’immedesimazione dei bambini nel ruolo del notaio redattore di pergamene. Agli alunni delle scuole primarie viene proposta, con l’ausilio di una presentazione PowerPoint, una breve introduzione sulla figura del notaio durante il medioevo: quale tipo di lavoro svolgeva? in che modo? con quali strumenti e con che finalità? Durante il laboratorio vengono mostrate alcune pergamene trecentesche e quattrocentesche conservate presso l’Archivio di Stato, all’interno del fondo Pergamene sciolte dell’Archivio notarile (di recente riordinamento). Sono posti in evidenza alcuni caratteri estrinseci: la consistenza del supporto, le forme della scrittura gotica, lo stato di conservazione…
Ai bambini vengono quindi messi a disposizione calamai, inchiostri, camici, pergamene, pennini, alfabeti gotici, perché possano sperimentare in modo creativo e protagonista l’esperienza della scrittura antica. Invitati a indossare camici e cappellino, dotati di calamaio e inchiostro, sono accompagnati nella compilazione di un finto documento antico, che potranno poi portarsi a scuola, o a casa. L’obiettivo è quello di misurare le distanze, ma anche i punti di contatto, tra una storia antica di scrittura e la loro attuale esperienza.
Il laboratorio dell’Associazione culturale Ad Fontes Passeggiata in Archivio si rivolge invece ai ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado. È un invito a un primo approccio consapevole e metodologicamente corretto alle fonti storiche e, specificamente, alle fonti d’archivio: “Anche a Sondrio c’è un Archivio di Stato ed è un bene comune: tutti lo possono visitare ed essere guidati a conoscere alcune fonti, preziose per riallacciare i fili con il passato di queste terre di Valtellina”. Così una esperienza di ‘microstoria’, a partire da fonti concretamente ‘sperimentate’, può offrire ai ragazzi un efficace ausilio per accrescere la motivazione anche nello studio della ‘macrostoria’.
Anche in questo caso l’Archivio notarile, con le sue Pergamene sciolte e con i Quaterni imbreviaturarum, offre esemplificazioni e testimonianze a partire dalle quali avviare una riflessione sui notai della Valle. Nel contempo l’esigenza di contestualizzazione di dati stabilisce continui agganci dinamici con il manuale, quale principale strumento bibliografico da cui attingere informazioni.
L’auspicio è che il laboratorio sia una occasione per legare la storia alla personale esperienza, nella consapevolezza che la sensibilizzazione dei giovani attiva anche il senso di appartenenza ed incentiva valori di responsabilità per la tutela e la promozione di ogni tipo di bene culturale; il che costituisce sensibile contributo alla maturazione di senso civico negli studenti.
Come entrano in relazione i due laboratori, personalizzati nei tempi e in alcuni temi affrontati per questa occasione? E come si integrano i laboratori con la progettualità degli Istituti di provenienza?
I ragazzi della classe 3ª C, dopo la sopra descritta introduzione, vengono sollecitati in una riflessione metacognitiva: «È possibile secondo voi presentare l’archivio e le fonti a dei bambini di quarta primaria? Come parlare delle stesse cose affrontate sino ad ora ad alunni di quella età?».
Un laboratorio di tema storico, vissuto direttamente poco prima dai ragazzi, diviene così opportunità per parlare di comunicazione efficace, di modulazione degli obiettivi, di diversificazione di registri espressivi... I ragazzi hanno l’opportunità di partecipare al laboratorio offerto ai bambini di 4ª A come osservatori attivi, per avvertire e annotare in modo sistematico le differenze e le continuità rispetto al laboratorio a loro destinato. Il successivo lavoro di restituzione in classe, di confronto e verifica delle impressioni raccolte è parte integrante dal laboratorio stesso, innestandosi su un tirocinio formativo di natura professionale che vede nel progetto “Scuole aperte” una espressione di attenzione e di valorizzazione metacognitiva delle attività condotte nelle scuole primarie presenti sul territorio, il Pio XII in primis.
Data di pubblicazione: 28 maggio 2012
I giornali hanno detto di noi (clicca sull'articolo per vederlo ingrandito):
La Provincia di Sondrio del 20 aprile 2012
La Provincia Settimanale del 21 aprile 2012
Il Settimale della Diocesi di Como del 05 maggio 2012
www.abriga.it (http://www.abriga.it/fvb/showthread.php?t=4448)