2. La forma della comunità: culture locali nel mutamento

2.6. Un’alternativa sempre percorribile: parità e indistinzione

Non dappertutto fu abbandonata la rappresentazione più antica del comune rurale, fondata sull’omogeneità sociale dei convenuti e la minima articolazione interna. Fra XV e XVI secolo, però, non più ovunque condivisa, non era parte di un panorama indifferenziato, ma si presentava ormai come un’opzione precisa, fra altre disponibili, di organizzazione simbolica della comunità. Essa così veniva a sua volta a identificare percorsi singolari, di determinati comuni, come verificheremo per la Valtellina (§ 2.6.1, § 2.6.2, § 2.6.3) o di più ampi spazi territoriali, come la pianura comasca e il Sottoceneri (§ 2.6.4, § 2.6.5).


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