2. La forma della comunità: culture locali nel mutamento

2.6. Un’alternativa sempre percorribile: parità e indistinzione

2.6.1. I centri minori della Valtellina

In Valtellina, ancora nei decenni centrali del Quattrocento, nelle località dalla fisionomia prevalentemente agricola, il codice della gerarchia non aveva trovato una particolare fortuna. Spesso a nessuno dei convenuti alle riunioni di vicinanza di quei comuni era conferito un distintivo di dignità o comunque i nomi dei pochi che se ne fregiavano non venivano anteposti a quelli degli altri. Non ordinati a seconda del prestigio, i partecipanti non erano nemmeno raccolti per cognome o per località di residenza: è quanto si verifica a Soltogio [45], Albosaggia [46] e altrove.

Delebio può essere assunto come esempio della persistenza di tale rappresentazione. Il territorio del comune fu interessato dalla massiccia iniziativa di dissodamento della bassa valle, alla fine del medioevo era abitato da una popolazione di immigrazione recente e in continua espansione. A differenza che a Morbegno, però, gli immigrati non erano cittadini comaschi, artigiani, imprenditori originari del Lario o del Milanese, desiderosi di veder riconosciuto il proprio prestigio, ma contadini. La grande mobilità travolse la distinzione tra nobili e vicini, attestata fin dall’origine del comune, e rese arduo inquadrare i convenuti alle vicinanze in definite griglie gerarchiche. Gli elenchi relativi si presentarono infatti come sequenze amorfe (nonostante il ricorso alla lista), che rappresentavano i vicini come un massa indifferenziata e dispersa in un numero molto elevato di piccole agnazioni. Anche allorché la prima introduzione del titolo di ser cominciò a segnalare il superiore prestigio di alcuni abitanti, non condusse ad innovare le soluzioni ordinative, che paiono sostanzialmente immutate dal 1411 (ASSo, AN, 71, f. 91r., 1411.07.19) alla fine del secolo (ASSo, AN, 508, f. 577v., 1495.05.10), fino al pieno Cinquecento (ASSo, AN, 872, f. 21r., 1523.01.01; ivi, f. 21v.).


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note

[45] ASSo, AN, 201, ff. 153v.–155r., 1447.07.23; ff. 162r.–163r., 1447.11.21; f. 272r.–v., 1456.04.29; 202, ff. 55r.–56r., 1460.12.15; ff. 86r.–87v., 1461.05.23; ff. 191r.–194r., 1462.07.20; ff. 304v.–307v., 1464.08.20; ff. 350r.–352v., 1465.04.11; ff. 364r.–366v., 1465.07.01.

[46] ASSo, AN, 201, ff. 163v.–164v., 1447.11.25; 203, ff. 309r.–310v., 1472.11.19.