Una vita e tre incontri: ricordando don Giovanni Rapella

Secondo incontro

Il secondo incontro, invece, appare molto più luminoso. È il mese di giugno del 1963. Il ragazzino ormai si sente grande. Ha perfino superato gli esami di Terza Media, come esterno, nel severo Collegio Gallio, dove avevano studiato quasi cento anni prima Giovanni Bertacchi e Guglielmo Felice Damiani. Lo invitano a Morbegno in occasione dei solenni festeggiamenti per la Prima Messa di don Giovanni Rapella, lauto pranzo compreso. Di questa celebrazione si trova un resoconto vivo sulle Vie del Bene del mese di giugno 1963. Titolo: Novello levita. Ecco il testo:

«Morbegno ha vissuto sabato 29 giugno 1963 una giornata di intensa spiritualità attorno a Don Giovanni Rapella che per la prima volta saliva l’Altare del Signore. Accolto venerdì sera dal Clero, Confraternite e conoscenti, è stato accompagnato nella chiesa parrocchiale accolto dal coro della Cantoria “M. E. Bossi” che eseguiva il “Tu es sacerdos” di Fugazzola a 3 voci, e qui impartiva la benedizione Eucaristica. Al mattino di sabato la S. Comunione generale distribuita dal festeggiato alla Messa del Fanciullo, condecorata dal canto di mottetti eseguiti da un gruppo di fanciulli dell’Oratorio, dava inizio alla giornata che ha visto il popolo di Morbegno in festa attorno al Novello Levita nel desiderio di esprimergli la propria stima e la gioia per la predilezione del Signore sulla parrocchia. Alle 10, preceduto dal corteo aperto dalla locale Filarmonica, entrava nel nostro bel S. Giovanni, mentre le note dell’organo e il “Tu es sacerdos” echeggiavano nuovamente. Assistito dallo zio don Natale Rapella, arciprete di Traona, e dai cugini don Paolo Rapella e don Emilio Ciapponi, iniziava la S. Messa solenne fra l’attenzione commossa dei presenti. La Corale eseguiva la “Missa Jubilaris” del maestro E. Vittadini per coro a 3 voci miste e all’offertorio l’Ave Maria di Arcadelt–Picchi. Spiccavano dall’altare maggiore il candore dei garofani e dei gladioli, omaggio della Gioventù femminile di Azione Cattolica, quasi a significare il candore di questa giovinezza che si offriva al Signore in un ideale di apostolato che sa affascinare solo i cuori puri. Al Vangelo don Fiorenzo Gaggia illustrava magistralmente la vita del Sacerdote: vita di preghiera, di sacrificio, di olocausto. Congratulandosi coi familiari e con Morbegno, rivolgeva al Novello sacerdote sentite parole di augurio. Si snodava solenne la processione per le vie della nostra cittadina. Ai vesperi nel pomeriggio, don Giovanni esprimeva il suo vivo ringraziamento rivolgendosi particolarmente ai genitori e a Mons. Arciprete. L’accademia svoltasi al Cine–Teatro Iris chiudeva la giornata che ci auguriamo abbia fatto sentire a don Giovanni la gioia di tutta Morbegno. Domenica 30 la Confraternita dell’Assunta ha voluto che il Novello sacerdote celebrasse la S. Messa al Santuario, mentre la Corale Parrocchiale eseguiva la Messa “Inclita patrona” del maestro Tosi a 2 voci, il “Tu es sacerdos” di Fugazzola e l’ “Ave Maria”. Rinnoviamo da queste colonne al festeggiato l’augurio avvalorato dalla preghiera perché il Signore gli conceda la gioia di un fecondo apostolato ricco di bene e di consolazioni nel campo affidatogli dai Superiori».

Un cronaca puntuale e partecipe – redatta dalla penna sapiente di don Fausto Rossini – di una giornata indimenticabile, tutta dedicata a festeggiare il novello sacerdote. E questo è il secondo ricordo che emerge dalle profondità della memoria.

Prima Messa

[foto 5. Don Giovanni Rapella, nel giorno della Prima Messa]



precedente precedente | torna sutorna su | successivo successivo