L’autore

Rita Pezzola si occupa in particolar modo dello studio dei meccanismi di produzione e di conservazione delle scritture, specialmente in riferimento alle terre dell’antica diocesi di Como, prestando particolare attenzione – oltre ai contesti di produzione e di conservazione – anche a quelli d’uso e di attribuzione di senso, in vista della comprensione e dell’interpretazione dei documenti in seno agli archivi (a questo proposito, oltre al contributo qui pubblicato, cfr. soprattutto: «Per la bramata unione delle carte spettanti all’Archivio generale». Nascita e primi passi dell’Archivio Notarile di Sondrio (1807–1814) e «Item canevarius habet». Un quaternus chartarum duecentesco del comune di Bormio (1237–1287)).

Dal 2003 è membro dell’équipe di ricerca “Codice diplomatico della Lombardia Medievale (secoli VIII–XII)” dell’Università degli Studi di Pavia e, nell’ambito di questo progetto, si è occupata dell’edizione degli antichi tabularia di istituzioni dell’antica diocesi di Como (tra di essi si segnalano le monografie dedicate alle Carte del monastero di Santa Maria dell’Acquafredda di Lenno e di San Benedetto in Val Perlana (1042–1200); nonché le Carte degli ospedali di San Remigio di Brusio e di Santa Perpetua di Tirano (1078–1200)).
Dall’Anno Accademico 2010–2011 è docente a contratto del corso di “Descrizione archivistica e informatica” al master di II livello in “Catalogazione informatica del patrimonio culturale” presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

Alcuni lavori dell’autrice, compresi quelli citati, sono raggiungibili direttamente dallo scaffale In rete di Ad Fontes.



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