‘I magnifici quindici’:
come formarsi una biblioteca di cultura locale in quindici volumi

Rubrica di Renzo Fallati

Premessa

Dall’ottobre del 1975 –da quando ho iniziato il mio lavoro alla Biblioteca Vanoni di Morbegno–, giorno dopo giorno, ho cercato di trovare, raccogliere e catalogare tutto quello che si veniva man mano stampando sulla storia e la cultura della provincia di Sondrio. Libri, opuscoli, articoli e quant’altro. Mi sono impegnato, spesso, a leggerli, talvolta li ho solo sfogliati, altre volte li ho studiati con passione. In trent’anni, comunque, sono molte le pubblicazioni che hanno visto la luce. Tante, forse troppe. Ecco perché ho pensato, alla soglia della pensione (ancora poco più di un anno), di assumermi il rischio di un ‘pubblico suggerimento’, tutto personale e tutto criticabile, cominciando col segnalare all’attenzione e alla santa pazienza dei miei due lettori (vedi più avanti il colto riferimento manzoniano) quelli che ritengo siano i quindici libri più importanti e significativi apparsi sulla scena della cultura locale, pubblicati dal 1970 in poi.

Sono pienamente consapevole che anche questa, come tutte le scelte, dipende dai gusti e dalle passioni personali. Quindi potrà essere attaccata, demolita, annientata da diversi punti di vista. Ma neppure questo basta a scoraggiarmi di fronte a questa sfida rischiosa, ma stimolante. Uno potrebbe pensare che si tratti di un’operazione che ha preso le mosse da una profonda intuizione filosofica. Ma neanche per sogno! Il la mi è stato dato da un avvenimento assai prosaico. Alcuni mesi fa ho dovuto far ritinteggiare il mio piccolo appartamento. E, come avviene in questi casi, al momento di ricollocare sugli scaffali tutti miei libri, ho dovuto amaramente constatare che mancava parecchio spazio. Che fare? Non c’era alternativa, se non quella di allontanare dalla mia casetta un bel numero di volumi. Ma quali? E soprattutto, con quale criterio? Visto poi che, nella mia biblioteca di casa, la sezione dedicata alla storia e alla cultura del luogo dove vivo (la Bassa Valtellina), era ricca di materiali, quali di questi salvare? Da qui, da questa scelta dettata dalla vile necessità, è partita l’idea di segnalare anche ad altre persone i volumi (quindici in tutto, mi sono imposto questo numero simbolico) che, a mio sindacabile parere, rappresentano proprio per tutti un patrimonio culturale significativo. Libri –riguardanti la Bassa Valtellina, scritti dal 1970 in poi– che dovrebbero essere sempre a disposizione, sullo scaffale della propria biblioteca di casa, per una lettura o per una veloce consultazione.

Se avete avuto la costanza di seguirmi fino a questo punto, permettetemi di abusare ancora un momento della vostra pazienza e di tormentare per qualche riga ancora la vostra curiosità. Quali sarebbero questi ‘magnifici quindici’?

Renzo Fallati



Ad Fontes e gli autori sono titolari del copyright su tali pubblicazioni; gli utenti possono liberamente utilizzarle a scopo di studio e didattico, nel rispetto dei diritti morali d’autore; ne è vietato, invece, qualsiasi utilizzo commerciale o sfruttamento a scopi di lucro.



torna sutorna su